Sentiero delle Sorgenti


L'itinerario si sviluppa sul versante sud del Parco dei Nebrodi in un territorio montano caratterizzato da dolci declivi che danno a questi monti un aspetto rassicurante e può essere effettuato sia a piedi che in Mountain Bike. Maniace punto di partenza e d'arrivo dell'itinerario, è un luogo di forti memorie storiche. E' posto in una magnifica posizione, in una fertile ed irrigua vallata, al punto di congiungimento di tre torrenti: il Cutò, il Martello e il Saracena, che scendono dai monti Nebrodi  per confluire nel fiume Simeto dandogli origine. Questo sentiero, per circa la metà del suo percorso, corrisponde alla "via" che percorrevano pastori e contadini provenienti da Tortorici. Questi,  già nella prima metà del XIX sec., dopo aver superato i rilievi montuosi dei Nebrodi, cominciarono ad affacciarsi sulle terre della Ducea Nelson in cerca di sussistenza, facendo periodicamente spola tra la "roba" e la "casa".

L'Obelisco fu fatto erigere dal Duca Nelson nel 1905,per delimitare la Ducea. Questo luogo offre l'occasione per ammirare una spettacolare veduta dei Nebrodi, che spazia dal lago Trearie alla Serra del Re e fino alla vetta di Monte Soro, con il Mongibello che sovrasta in lontananza. Da qui in poi il cammino si svolge prevalentemente in discesa. Il sentiero in terra battuta in direzione nord-ovest, lambisce la zona di Foresta Vecchia.

L'itinerario, che si sviluppa prevalentemente entro il demanio forestale, è caratterizzato dalle sorgenti e dalla vegetazione tipica dei monti Nebrodi. Il percorso è infatti contraddistinto da boschi di roverella (Quercus Pubescens), da maestosi cerri (Quercus Cerrius)e, salendo di quota dal piano montano-mediterraneo segnato dalla presenza dei faggi(Fagus Silvatica) e dell'agrifoglio (elix aquifolium).

 Il percorso naturalistico verrà arricchito dalla possibilità di gustare i prodotti tipici della nostra terra che rappresentano il fiore all'occhiello enogastronomico della provincia Catanese, il pane casereccio, il vino, l'olio, le carni, i formaggi, la frutta patrimonio di una culture che si intende salvaguardare dalla caotica società moderna


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