Questa escursione era stata programmata da tempo e finalmente ci siamo: in mountain bike fino ai Megaliti dell'Argimusco e al Bosco di Malabotta.
Appuntamento di buon ora a Francavilla di Sicilia in provincia di Messina, praticamente sono a casa e mi sento anche un po' protagonista visto che conosco molto bene questi luoghi avendoli già visitati diverse volte sia in bici che a piedi.
Partiamo in 18 con i ragazzi che sono arrivati da diverse località della costa ionica, amici conosciuti in precedenti escursioni e facenti parte di gruppi differenti, tutti qui oggi con un unico obiettivo: fare mountain biking in compagnia divertendosi e facendo amicizia soffrendo. La sofferenza infatti non è mancata!!!
Dicevo, siamo partiti dal campo sportivo di Francavilla imboccando per lo sterrato che risale il torrente Zavianni. Lo abbiamo percorso tutto, fino alla base del monte Mandrazzi dove praticamente questo affluente del Fiume Alcantara nasce. Il terreno è quello classico che caratterizza gli alvei fluviali torrentizi dei monti Peloritani, cioè pieni di pietre, massi, completamente dissestati e con una pendenza costante di circa 8/10/12%, un massacro di benvenuto.
Finito il torrente iniziamo la salita verso Mandrazzi per un sentiero che abbiamo trovato riqualificato dai lavori che sono stati fatti in questi ultimi periodi, adesso veramente bello.
Insomma dopo circa 13 km siamo saliti fino a oltre 1000 mslm e ora tutti aspettiamo di affrontare la spaventosa salita che raccorda la SS185 di Sella Mandrazzi con il sentiero dell'omonimo parco eolico; uno strappo in cemento lungo circa 400mt con una pendenza oscillante tra 20/25%, infatti saliamo "di botto" fino a 1300mslm.
Faticosissima, ma per chi fa bici è una sfida ed una soddisfazione arrivare in cima.
Insomma dopo circa 13 km siamo saliti fino a oltre 1000 mslm e ora tutti aspettiamo di affrontare la spaventosa salita che raccorda la SS185 di Sella Mandrazzi con il sentiero dell'omonimo parco eolico; uno strappo in cemento lungo circa 400mt con una pendenza oscillante tra 20/25%, infatti saliamo "di botto" fino a 1300mslm.
Faticosissima, ma per chi fa bici è una sfida ed una soddisfazione arrivare in cima.
Qui lo spettacolo del panorama a 360° sulla Sicilia è emozionante, il cielo sereno permette di vedere anche i megaliti dell'Argimusco, il nostro obiettivo di oggi.
Da qui sembrano lontani, ma è proprio lì che dobbiamo arrivare.
Da qui sembrano lontani, ma è proprio lì che dobbiamo arrivare.
Ci vestiamo con giubbini antivento, scattiamo qualche foto, divoriamo una barretta ricostituente e giù per il fenomenale tracciato di servizio del parco eolico. Questo unisce praticamente tutte le pale eoliche che lo compongono e ci porterà praticamente fino all'ingresso nord del Bosco di Malabotta. Su questo tratto il vento è talmente forte che rischiamo di essere sbattutti a terra (infatti ci hanno realizzato un parco eolico ndr).
Con prudenza e un pizzico di follia molliamo i freni in discesa, dopo tutte queste salite ce lo meritiamo.
Con prudenza e un pizzico di follia molliamo i freni in discesa, dopo tutte queste salite ce lo meritiamo.
Arriviamo nella faggita del Bosco di Malabotta e dopo un tratto nuovamente in salita giungiamo sull'asfalto della strada che unisce la provinciale per Montalbano e Tripi con la Riserva del Bosco di Malabotta, la sfruttiamo per scendere fino all'Argimusco. Più tardi dovremo ripercorrere questo tratto per ritornare all'ingresso del Bosco.
Tanti dei ragazzi non hanno mai visitato l'Altopiano dell'Argimusco, sito preistorico ricco di fascino su cui si raccontano leggende tramandate da tempi remoti.
Tanti dei ragazzi non hanno mai visitato l'Altopiano dell'Argimusco, sito preistorico ricco di fascino su cui si raccontano leggende tramandate da tempi remoti.
Per saperne di più sull'Altopiano dell'Argimusco, sul Bosco di Malabotta e per vedere tante altre foto potete visitare questo mio album sulla pagina Valle Alcantara:https://www.facebook.com/media/set/…
In cima all'Argimusco, riparandoci dal vento forte dietro uno dei grossi megaliti, facciamo una lunga sosta ricostituente godendo dei paesaggi che ci permettono di allungare lo sguardo a nord fino a Milazzo e al suo promontorio, da qui si vedono persino quasi tutte le Isole Eolie e il santuario della Madonna del Tindari.
A est è possibile vedere gran parte dei monti Peloritani con Rocca Novara, chiamata anche il Cervino di Sicilia, che svetta maestosa sui monti vicini.
A ovest il Comune di Montalbano sembra piccolissimo; insomma, ci pare di dominare questa parte di Sicilia.
Poi ci si gira verso sud e l'Etna cambia il panorama facendoci sembrare invece piccolini per quanto è alta, grande e maestosa.
A est è possibile vedere gran parte dei monti Peloritani con Rocca Novara, chiamata anche il Cervino di Sicilia, che svetta maestosa sui monti vicini.
A ovest il Comune di Montalbano sembra piccolissimo; insomma, ci pare di dominare questa parte di Sicilia.
Poi ci si gira verso sud e l'Etna cambia il panorama facendoci sembrare invece piccolini per quanto è alta, grande e maestosa.
Che bella la Sicilia!!!
Lasciamo l'Argimusco e ritorniamo sui nostri passi per un paio di chilometri fino all'ingresso dei percorsi del Bosco di Malabotta girando stavolta sulla destra (eravamo arrivati da sinistra) per il sentiero Vuturi detto anche dei Patriarchi, perché vi si trovano gli alberi più grandi, antichi ed affascinati del bosco.
Purtroppo non li raggiungeremo perché poco prima dobbiamo imboccare la traccia che ci consente di ridiscendere verso casa e non abbiamo molto tempo per effettuare questa deviazione ad essi dedicata.
Purtroppo non li raggiungeremo perché poco prima dobbiamo imboccare la traccia che ci consente di ridiscendere verso casa e non abbiamo molto tempo per effettuare questa deviazione ad essi dedicata.
Iniziamo così una traccia che non facevo da molto tempo, un percorso adesso completamente massacrato, irriconoscibile (penso sia il risultato di eventi enduristici fatti quest'inverno), a tratti veramente pericoloso, che ci ha costretti a percorrerlo anche a piedi per evitare di cappottare in avanti.
Lasciamo il Comune di Malvagna e il cono vulcanico del Vulcanetto di Mojo Alcantara sulla destra continuando a scendere in direzione "Ciapparo" verso il casello di "Malamugghieri" sulla strada che unisce Francavilla di Sicilia con Mojo Alcantara.
Lasciamo il Comune di Malvagna e il cono vulcanico del Vulcanetto di Mojo Alcantara sulla destra continuando a scendere in direzione "Ciapparo" verso il casello di "Malamugghieri" sulla strada che unisce Francavilla di Sicilia con Mojo Alcantara.
Siamo stanchi e, raggiunto l'asfalto, preferiamo ritornare comodamente fino a Francavilla. Fine dell'avventura.
Fortunatamente tutto è andato bene, nessuno ha avuto problemi meccanici anche per l'ormai elevata qualità delle bici che tutti hanno.
Il gruppo, come ormai dimostrato nel tempo, è divertente, organizzato e si è dimostrato molto affiatato. Grazie e complimenti a tutti, alla prossima.
Il gruppo, come ormai dimostrato nel tempo, è divertente, organizzato e si è dimostrato molto affiatato. Grazie e complimenti a tutti, alla prossima.
Ringrazio per alcune delle foto Fabio Mtb e Anthony Foti, le altre sono mie.
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Copyright Fabrizio Raneri
Fabran.com Produzioni Multimediali (www.fabran.com)
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